Ancora una volta fu Marco a rompere gli indugi bussando alla mia porta. Mi allarmai, non lo avevo mai visto così insicuro e trasandato. Aveva l'aria di chi vaga in cerca di ritrovare se stesso. Mi rivolgeva uno sguardo supplichevole, come a chiedermi scusa di esistere ed essere li a importunarmi. "Laura, perché? Cosa ho fatto? Cosa ho detto? Come posso rimediare?" Superato il primo imbarazzo ed essermi ripresa dalla sorpresa, cercai di capire quali erano i fraintendimenti tra di noi. Gli accennai alla bellezza di quella modella e Marco scoppiò in una risata che mi spiazzò. "Ma tu sei Laura!"