La sua domanda, semplice, diretta...attivo in me un'interna allegria, una voglia di giocare...stavo riuscendo ad essere, anche in quel breve spazio di minuti, ciò che forse ero, ma che era sempre stato uno strato sotto, chiuso, soffocato. Non gli avrei detto il mio vero nome, non ora. "Mi chiamo Dafne" dissi con sicurezza, sentendo in me calore e come un guizzo infantile...era il nome che davo alla protagonista dei fumetti creati da bambina...