Non ho patria con limiti e confini, non amo i pavidi e gli egoisti. La mia ira è travolgente, non mi placano le preci e le lusinghe. Odio la bonaccia e la nebbia stagnante. M'inebrio nel frustare la scogliera e nell'infrangere le regole del vivere quieto. Tremate, uomini, al mio passare, epiche furono le mie battaglie per modellare i deserti e le montagne. Da me furono sospinti gli eserciti di prodi che sfidarono gli spazi siderali per dominare tutti gli elementi. Suvvia gentaglia, fatte largo, ché odio gli spazi angusti e li sconquasso.