Nella seconda metà di ottobre e nella seconda di maggio l’attraversavano greggi e mandrie infinite in un senso e nell’altro, rompendo la vita abitualmente monotona di questi paesi, col frastuono assordante del belato delle pecore e delle capre, del muggito delle vacche lattanti e dei vitelli, del grugnito dei porci, del latrato dei cani, della voce stentorea dei pastori.” “Era anche una festa ed un aiuto per i bisognosi, perché i pastori distribuivano gratuitamente il latte munto durante il viaggio, per propiziarsi le benedizioni divine sulle loro greggi ed anche con la speranza di ammansire