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Caterina Caterina

2 storie | 83 paragrafi

  • Ho tanta fame
    Avevo trovato da bere in qualche pozzanghera, ma erano tre giorni che non mangiavo. Ero disperata e non riuscivo a capire perchè i miei umani non tornavano a prendermi e avevo fame. Mi sentivo debole e sfinita. Con le mie ultime forze mi misi a cacciare un uccellino: avevo così fame che stavolta non mi sarei limitata a giocarci, lo avrei divorato con le penne e tutto. L'uccellino mi sfuggì e mi ritrovai in un giardino dove una giovane umana stava stendendo il bucato. Mi vide e si mise a fare quei versi striduli che gli umani fanno con i bambini e con noi animali per dimostrarci il loro affetto

    Paragrafo 3 - Tratto da Molla e i suoi umani di Caterina Caterina

  • Innamorarsi dell'amore
    Se ho ben compreso quel che hai scritto ieri 
    Caro Marco, tu hai scelto l'argomento: 
    d'un amor parli che ti diè tormento
     come Beatrice fe' con l'Alighieri? 
    
     Mi spiace per 'sti tristi tuoi pensieri 
    però a pensare fermati un momento: 
    può sembrare che crolli il firmamento quando finisce un amor di quelli veri.  
    
    Ci vuol tempo però passa il dolore
     e vedrai che nel cielo nuova stella
     un giorno ti farà battere il cuore. 
    
     Nuove emozion verranno, Sissignore
     un nuovo inizio ed una nuova bella: 
    che bello innamorarsi dell'amore!

    Paragrafo 4 - Tratto da Singolar tenzone di Marco Pozzato

  • Seguitar la tenzone
    Facile non sarà, mondo birbone! 
    Usar la che rima che Marco compose. 
    Ci vogliono persone coraggiose
     per dare inizio a 'sta competizione.  
    
    Ebbene, componiam questa canzone giacchè le rime mie sono partite
     mille argomenti ho a mia disposizione, ma quale posso scegliere, che dite? 
    
    
     Di mutare la rima mi permetto
     troppo arduo è seguir quel del Pozzato. Per concludere infin questo sonetto
    
      io vi dirò che un dì nacqui nel loco
     ove il sommo poeta pure è nato
     SÌ, l'Alighieri. Che vi pare poco?

    Paragrafo 2 - Tratto da Singolar tenzone di Marco Pozzato

  • Messaggio x quelli di Burana
    Cosa combinerà il nostro Carlo in questa specie di harem? Mi pare che sia passato dalle stalle alle stelle! Anche se non penso che mi piacerebbe essere tenuta in ostaggio sull'isola da chi sfrutta la mia mente. Boh? Vedremo cosa succederà. Oh, e poi non è detto che le 6 fanciulle siano tutte giovani e belle.
  • L' Isola di Alkela
    Quello delle Alkel era ritenuto un dono e, come tale,  doveva essere custodito e protetto. Per questo motivo le sei donne vivevano in una fortezza, al riparo dalle interferenze delle altre menti che, si riteneva, avrebbero potuto contaminare la loro capacità di teletrasportarsi. La fortezza si trovava sull'isola di Alkela, protetta da una guarnigione. I soldati e tutto il personale che lavorava sull'isola era costituito da androidi per impedire che menti umane potessero contaminare quelle delle Akel che comunicavano in via telematica con il Gran Consiglio, per fare rapporto sui loro viaggi.

    Paragrafo 17 - Tratto da Nuova vita a Burana di Il fratello di Alice

  • Un pianeta in bianco e nero
    particolari, diverse da quelle della Terra. Come dicevamo prima, la sua atmosfera è molto densa e la sua consistenza ostacola la penetrazione dei raggi del suo Sole che non riescono a riflettere i colori. Per questo Burana è un pianeta in bianco e nero dove gli abitanti tendono ad essere perennemente depressi. A questo punto capirete perchè la Gran Consulta fu così colpita dal racconto di Carlo: era un mondo a colori quello che aveva descritto!

    Paragrafo 15 - Tratto da Nuova vita a Burana di Il fratello di Alice

  • Prigionia
    perse i sensi accasciandosi sul sedile della cabina di pilotaggio. Fu lì che lo trovarono le guardie venute a fare il giro di ronda del deposito aerospaziale. "Cosa ci fai qui? Non è permesso entrare nelle astronavi!" Strattonato brutalmente si risvegliò mentre veniva ammanettato e trascinato in cella con l'accusa di violazione di area riservata e spionaggio ai danni della Repubblica (si fa per dire, sembrava più una dittatura che una repubblica!) Burianese. E adesso? Nessun avvocato avrebbe difeso uno della sua casta e, anche se ne avesse trovato uno disposto a farlo, come lo avrebbe pagato?

    Paragrafo 10 - Tratto da Nuova vita a Burana di Il fratello di Alice

  • La Pastorale
    durante il passaggio: il collegamento extrasensoriale che univa il cervello al "motore" di Pensiorosa era in grado di percepire ogni singola sfaccettatura della mente del pilota e anche la più piccola emozione veniva amplificata. Carlo stava ascoltando l'Appassionata di Beethoven che amava moltissimo, ma che aveva suscitato in lui una spiacevole sensazione di ansia. Aveva bisogno di calmarsi, così questa volta mise la Pastorale e tutto andò meglio.

    Paragrafo 8 - Tratto da Nuova vita a Burana di Il fratello di Alice

  • Cambiare musica
    sconvolto e impaurito. Pensierosa era atterrata dove lui aveva desiderato che atterrasse, in una piazza dove un tempo sorgeva una maestosa costruzione di cui aveva letto da piccolo. Ma adesso non si vedeva più niente, la natura aveva fatto il suo corso, piante e arbusti rigogliosi avevano preso il posto di quello che era stato considerato uno delle sette meraviglie della Terra. Carlo continuava a percepire l'ostilità di quel luogo e sentì che stava per avere un attacco di panico Un secondo prima di collassare si rese conto che era la musica che ascoltava ad aver influenzato la sua mente durant

    Paragrafo 7 - Tratto da Nuova vita a Burana di Il fratello di Alice

  • La forza del pensiero umano, un nuovo mezzo di trasporto
    che ancora non era stata divulgata. I vertici di Futura, l'azienda astronavale per cui Carlo lavorava, voleva tenerne nascolta l'esistenza per motivi che lui ignorava. Carlo e gli altri operai avevano lavorato a lungo per assemblare i pezzi necessari alla costruzione di Pensierosa, in particolare della cabina di pilotaggio dov'era installato il rivoluzionario meccanismo di trasporto ultrasensoriale. Si trattava di un apparecchio che, collegato direttamente col cervello del pilota, era in grado di condurre il mezzo dove la mente desiderava andare, sfruttando appunto la forza del pensiero umano

    Paragrafo 5 - Tratto da Nuova vita a Burana di Il fratello di Alice

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