La noia ci attanagliava, giorno dopo giorno sentivamo che quella città di provincia era per noi un decreto di morte emotiva e cerebrale. Solo la musica ci salvava nelle nostre giornate fiacche e ripetitive. La sala prove era il nostro rifugio. Suonavamo, ma non solo, lì creavamo il nostro mondo nei pomeriggi dopo la scuola. A luglio la scuola era finita e c'era da capire cosa fare del nostro futuro. Rimanere nella provincia o provare a fare altro: una metropoli italiana, l'estero o rimanere lì....