Le emozioni si placarono e la ragione tornò a imperare nel cervello di Carlo. Ma, con grande stupore e angosciosa consapevolezza, scoprì che ciò che percepiva era l'ologramma di ciò che lui aveva sperato di ritrovare sulla Terra. Invano tentò di "toccare con mano" ciò che credeva reale. La mente stavolta fu sommersa da luci e colori mai visti su Burana. Aurore boreali e tramonti nel deserto che sapeva erano esistiti millenni prima. Si portò le mani alle tempie che temeva sarebbero scoppiate e precipitò in un buio totale che lo disorientò facendogli perdere ogni riferimento spazio temporale,,,