• Il mio primo ricordo risale al 1986 circa. Avevo 3 anni ed ero al mare con mamma e nonno. Papà purtroppo aveva poche ferie. È da sempre un grande lavoratore e farebbe tutto per la sua famiglia.Quel giorno al mare faceva molto caldo così nonno cercò un posto per poter giocare ma essere riparata dal sole. Era bravo lui a trovare sempre una soluzione per tutto, soprattutto ai problemi emotivi degli altri. Aveva sempre una parola per tutti e amava davvero la vita
  • La scultura raffigura un'aquila in volo che si tuffa in picchiata verso il mare. L'aquila è rappresentata con le ali aperte e la testa rivolta verso il basso, mentre il corpo snello e i muscoli tesi suggeriscono il movimento rapido e potente. La base della statua è decorata con onde stilizzate che richiamano il movimento dell'acqua.  La scultura è stata realizzata in bronzo ed è alta circa 9 metri. È stata inaugurata nel 1990 e si trova a Battery Park, un parco pubblico situato alla punta meridionale di Manhattan a New York City.
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    di giò

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    di Enri P

  • Provar mi voglio in questo agone,
    Versando versi in un mare di prose,
    Io smovo l'acque con rime sinuose
    E sfido voi, colleghi, alla tenzone.
    
    Sonetti chiari, fate attenzione;
    Versi quattordici e rime forbite;
    Mi raccomando la sillabazione,
    Un errore è permesso, che ne dite?
    
    Se tu onori il regolamento,
    Giochi d'astuzia con penna veloce,
    V'a tutti un miglior divertimento.
    
    Qualunque tema al mondo ci sia:
    Amore, guerra o pasta che scoce,
    Cantarlo puoi. Che sia melodia!
  • 0_FB_IMG_1487602183389.jpg

    Diario

    Molla e i suoi umani

    4 storie alternative

    Sono una gatta tartarugata, di tre colori, e mi chiamo Molla. Vivo in campagna, nelle colline del Chianti insieme ai miei accudienti, una coppia di giovani innamorati, Francesco e Giorgia.  Sono una gatta libera, nel senso che posso uscire ed entrare in casa quando voglio grazie ad una gattaiola. Prima di incominciare a raccontare questa storia vorrei spiegarvi perché chiamo gli umani con cui vivo “accudienti” invece che “padroni”. E’ molto semplice: perché io non ho padroni. Giorgia e Francesco sono pazzi di me, mi chiamano con nomignoli e vezzeggiativi che trovo a volte un po’ stucchevoli,
  • Dedicato alle persone che porto sempre nel cuore, dedicato a chi come me ha trascorso questo 31Dicembre da solo, ma col sorriso sulle labbra, perché delle volte per realizzare se stessi e rincorrere i propri sogni bisogna lasciarsi indietro qualcosa. Dedicato a chi sorride al futuro, ma senza dimenticare l'anno passato, che anche lui ci ha regalato sorrisi, magari meno spensierati. 
    Anche in questo 2020 qualcuno si è laureato, qualcun altro diplomato, un altro ancora si è sposato, qualcuno si è innamorato e qualcun altro perfino ci è nato.
    Buon anno a tutti ed auguri dal più profondo del cuore
  • Era arrivato il gran giorno, mi sveglia presto, feci i bagagli e scesi  al piano di sotto, c'erano tutti il nonno, i miei genitori e i miei tre fratellini, loro avrebbero fatto il viaggio solo tra qualche anno. Lorna era la più grande, ci separavano tre anni umani, era un po' imbronciata, non so se perché avrebbe voluto partire pure lei o solo perché partivo io. Gli scompigliai come al solito  i capelli già arruffati, era la più vivace. Quindi mi abbassai a baciare sulla fronte i gemelli, mi guardarono un pò stupiti, i maschi non sono così sdolcinati! Sorrisi, quindi abbracciai mia madre..
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    di Enri P

  • Alle colleghe, agli amici, ai vicini di casa, a chi frequenta pilates con te...agli altri, tutti gli altri.Piacere a tutti!Una ricerca irrefrenabile e spasmodica di tutto ciò che posso correggere, nascondere, evitare...una ricerca disperata di essere accettata solo per ciò che sono.Una corsa anelante che mi lascia ogni giorno sfinita, triste e inerme.Una corsa dentro me stessa piena di paura e tormento, una corsa che non raggiunge il traguardo perché tagliare quella linea significa piacere innanzitutto a me stessa ma so che nonostante mi stia allenando da anni sono ancora troppo lontana!
  • Avvenne quasi di colpo, nell'atto poco pensato di scegliere un sentiero e non un altro, in una solitaria e anonima passeggiata d'autunno...Camminavo spesso in quel periodo, a fatica. Il petto come compresso, il fiato corto, la testa e l'animo pesanti. Imboccai la stradina sulla destra e con il crepitio delle foglie secche sentii i polmoni espandersi, respirai come non facevo più da tempo...cosa stava succedendo, perchè proprio lì?
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    di Vavva

  • Nessuno si salva da solo. Mentre guido ascolto una voce alla radio che ripete la frase famosa che Margareth Mazzantini ha usato per il titolo di uno dei suoi romanzi e che adesso è diventato quasi un mantra. E se non ci salviamo da soli, chi ci salva? Guido lentamente, velocità di crociera, senza strappi. Dovrei cercare di accelerare ma in fondo a cosa serve? Solo per accorciare questo tempo che mi separa dal dolore e dalla sofferenza. Inizio un altro turno di guardia in ospedale, quando uscirò forse sarà finito anche questo autunno e sarà di già inverno. Faccio fatica in questi giorni...

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